L’incredibile storia del manoscritto Voynich: un enigma irrisolto da secoli

Scopri il manoscritto Voynich, un codice del Quattrocento mai decifrato, tra illustrazioni enigmatiche e teorie affascinanti.

Il manoscritto Voynich è un codice illustrato su pergamena, risalente al 1404-1438 secondo le analisi al radiocarbonio. Composto originariamente da 116 fogli, di cui quattordici oggi mancanti, il codice è ricco di illustrazioni misteriose e testi scritti in una lingua sconosciuta. Ad oggi, nessuno è riuscito a decifrarlo, alimentando un fascino senza tempo.

Prende il nome da Wilfrid Voynich, un collezionista polacco che lo acquistò nel 1912 presso il collegio gesuita di Villa Mondragone, vicino Roma. Attualmente, il manoscritto si trova conservato all’Università di Yale, ed è anche disponibile in formato digitale. Le illustrazioni presenti nel codice permettono una suddivisione in quattro sezioni principali: botanica, astronomia o astrologia, biologia e farmacologia. Tuttavia, il significato delle immagini e la loro connessione con il testo rimangono un enigma (per quanto riguarda il testo, l’alfabeto non è ancora stato decifrato. Sono state riconosciute 19-28 probabili lettere che non hanno nessun legame con alfabeti conosciuti e si sospetta inoltre che siano stati usati due alfabeti complementari ma non uguali).

Ad aggiungere un ulteriore strato di enigmaticità, all’interno del manoscritto fu trovata una lettera datata 1665, che suggeriva fosse appartenuto all’imperatore Rodolfo II d’Asburgo. Secondo alcune ipotesi, il codice potrebbe essere opera del filosofo medievale Ruggero Bacone, ma non esistono prove definitive. Nel corso del tempo, si è speculato che il manoscritto fosse un falso, un’opera cifrata per fini di spionaggio, o persino un testo privo di significato creato per ingannare.

La datazione scientifica, d’altro  canto, ha escluso l’idea che fosse un falso moderno, confermando che la pergamena è autentica e risale al XV secolo. Le teorie sulla lingua utilizzata spaziano da codici segreti a linguaggi artificiali o estinti, ma nessuna ha ancora trovato riscontri definitivi.

Il manoscritto Voynich e i molteplici tentativi di decifrazione

Molti studiosi si sono cimentati nella decifrazione, senza successo. Tra i più noti, Stephen Bax nel 2014 e Gerard Cheshire nel 2019 hanno annunciato di aver identificato alcune parole o il presunto contenuto, ipotizzando trattati botanici ed erboristici. Nel 2023, Eleonora Matarrese ha suggerito che il manoscritto sia scritto in un antico dialetto tedesco della Carnia. Anche l’intelligenza artificiale – già nel 2018 – è stata impiegata per decifrare il testo, ma il mistero rimane (vedremo in futuro con lo sviluppo ulteriore dell’IA se qualcosa riusciremo a cavarne).

A oggi, il manoscritto Voynich continua a confermarsi uno dei più grandi enigmi irrisolti della storia (non a caso viene definito come il “libro più misterioso del mondo”).

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