Da qualche tempo, si possono trovare immagini di persone che infilano la testa nel congelatore. Ma da dove nasce questa bizzarra tradizione?
L’internet è un posto bellissimo, e lo era ancora di più anni or sono. Facciamo un salto indietro di 15 anni, quando molti accedevano ad internet ma non tutti come oggi. David Horvitz, artista noto per inviare foto giornaliere del cielo ai suoi abbonati, decide di dare vita ad un fenomeno quantomeno insolito: il fenomeno 241543903 (fate una ricerca su Google e capirete), tra il memistico e l’avanguardistico.
Secondo un articolo di Jay Hathaway su urlesque.com, Horvitz lanciò l’idea tramite il suo blog su Tumblr, ma per certo il fenomeno divenne globale. Tutto a inizio quasi per scherzo, quando Horvitz suggerisce a Mylinh Nguyen, una sua amica che stava poco bene, di provare a mettere la testa nel congelatore per alleviare il dolore. Per dare un’identità unica alla sua idea, quasi una sorta di codice identificativo, Horvitz combinò il numero seriale del suo frigorifero con i codici a barre di alcuni alimenti che aveva in casa, tra cui soba (grano saraceno in giapponese) ed edamame (alimento che ha a che vedere con la soia), generando così il misterioso numero 241543903.
241543903, l’evoluzione del fenomeno
La prima foto di “testa nel congelatore” venne caricata proprio da Horvitz su Flickr (vi ricordate Flickr? Che feels…) il 6 aprile 2009, pochi giorni prima di pubblicare una guida su come replicare lo scatto. Nel giro di poche settimane, il meme si diffuse su piattaforme come Orkut, conquistò il Giappone e approdò su Facebook nei primi mesi del 2010. Dopo un periodo di silenzio, un post su Tumblr lo ha riportato in auge – proprio come funziona con i fenomeni web (e non solo): la nascita, la divulgazione, l’approdo nel mainstream, l’oblio e il ritorno in auge.
Il fenomeno (c’è chi lo vorrebbe chiamare meme – e chiamiamolo pure meme) 241543903 è un esempio perfetto di come un’idea assurda possa trasformarsi in un fenomeno virale, attraversando confini culturali e temporali grazie alla forza delle comunità online, che apprezza particolarmente ciò che è no sense. A testimonianza di quanto il fenomeno sia stato di un certo rilievo, ancora oggi è possibile andare trovando nuove immagini di teste nel congelatore!