L’incredibile storia di Ai Iijima, icona a luci rosse, e di una morte piena di mistero

La vita e la misteriosa morte di Ai Iijima, icona giapponese del porno e volto TV, continuano a suscitare ipotesi.

“Ai Iijima è stata assassinata? E da chi? Dicono ci fosse qualcuno con lei quella notte, forse più di una persona… Amici della mafia? Oppure è morta di AIDS, ma tengono tutto nascosto?” Queste domande accompagnano da anni la morte della celebre attrice e star televisiva giapponese Ai Iijima, alimentando leggende e teorie. Anche a 16 anni dalla sua scomparsa, i fan – in Giappone come in Occidente – restano divisi: alcuni la ricordano con affetto, altri sospettano scenari oscuri dietro il suo ultimo giorno.

Ai Iijima è stata una figura unica nella cultura pop giapponese. Anche se la sua carriera nel cinema per adulti è durata solo due anni, il suo impatto è stato forte e duraturo: con oltre 200 film all’attivo, è riuscita a farsi strada ben oltre il settore pornografico, divenendo una celebrità televisiva. Iijima appariva sicura di sé e consapevole, senza mai nascondere le sue battaglie personali, tra cui l’abuso di sostanze. La sua popolarità crebbe e con essa anche il suo impegno sociale, grazie a cui si è guadagnata il rispetto di molti, spingendosi a criticare apertamente temi tabù della società giapponese. “Perché il Viagra è stato approvato subito, mentre per la pillola anticoncezionale ci avete messo anni?”, chiese provocatoriamente in TV.

Il 24 dicembre 2008 la polizia ha trovato Ai Iijima senza vita nel suo appartamento a Tokyo. Era sola e si trovava lì già da una settimana, circondata da bottiglie, pacchetti di sigarette e farmaci prescritti. Il disordine della scena e la posizione del corpo, a testa in giù, hanno subito suscitato curiosità e ipotesi inquietanti. L’autopsia indicò come causa ufficiale una polmonite; tuttavia, per i suoi fan questa spiegazione è insufficiente, alimentando il sospetto di un complotto. Perché, si chiedono, se era malata non era in ospedale? E cosa si nasconde dietro i litigi che i vicini avrebbero sentito la notte prima della sua morte?

Il successo di Ai Iijima ha anche un legame con l’Italia, dove la sua autobiografia “Platonic Sex” è stata pubblicata con grande successo. In questo libro raccontava di un’adolescenza tormentata: un’infanzia difficile, una fuga da casa a 15 anni e una vita di stenti prima di trovare la notorietà nell’industria dell’intrattenimento per adulti. Il suo fascino e il suo coraggio l’hanno resa una figura iconica per tanti giovani, giapponesi e non solo, che la consideravano un modello di emancipazione femminile.

Nell’immaginario collettivo, Ai Iijima continua a rappresentare il simbolo della redenzione e della caduta. Molti non riescono ad accettare la versione ufficiale della sua morte, insistendo che qualcuno, o qualche potente istituzione, abbia voluto insabbiare la verità. Un gruppo di fan italiani la paragona addirittura a Moana Pozzi, leggendaria star italiana, evocando l’ipotesi che anche Iijima fosse legata a personalità influenti, come Jun’ichiro Koizumi, ex primo ministro giapponese.

La sua tragica scomparsa, a soli 36 anni, resta dunque avvolta nel mistero, proprio come la sua vita fuori dagli schemi. Ai Iijima, con il suo carisma e la sua ribellione, rimane una figura indelebile che continua a suscitare dibattiti e ammirazione.

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