Quanto guadagna davvero Tucker Carlson? Patrimonio, stipendi e l’eredità che non ti aspetti

Il patrimonio di Tucker Carlson tra stipendi milionari, contratti Fox, eredità Swanson e la scelta di rinunciare a 25 milioni pur di ripartire da zero.

Quando si parla di Tucker Carlson, si finisce sempre nello stesso paradosso: un uomo che ha costruito il proprio successo criticando le élite americane, pur essendo cresciuto a un passo da esse. Ma al di là del personaggio televisivo, la domanda che torna più spesso è una sola: quanto guadagna davvero Tucker Carlson?

Di seguito andremo a vedere quanto ha guadagnato, quanto ha scelto di perdere (perché per la propria autonomia ha investito un importante capitale) e da quali fortune familiari proviene.

Le stime più accreditate parlano di un patrimonio intorno ai 50 milioni di dollari, cifra frutto di una carriera che ha attraversato letteralmente ogni tappa dell’informazione americana: la stampa conservatrice degli anni ’90, i duelli di Crossfire su CNN, la parentesi in MSNBC e poi il decollo definitivo con Tucker Carlson Tonight, diventato in pochi anni uno dei programmi più seguiti della tv via cavo.

Il salto economico reale avviene proprio con Fox. Prima del 2016 Carlson era un volto noto, certo, ma lontano dai cachet dei big. Con il passaggio alla fascia di Bill O’Reilly (The O’Reilly Factor è stato uno dei programmi di commento politico più improtanti della televisione statunitense), lo stipendio è cresciuto in modo netto: da 2 a 6 milioni l’anno, fino ai 10 milioni annui fissati dal contratto rinnovato nel 2021. Una cifra importante, ma comunque inferiore ai 25 milioni che Fox pagava a O’Reilly: eppure Carlson, ironia della sorte, finisce per superarlo negli ascolti.

Fin qui, tutto lineare. La parte sorprendente arriva nel 2023, quando la brusca separazione da Fox – avvenuta all’indomani del maxi-accordo Dominion (una causa che è costata alla Fox quasi 800 milioni dollari) – rimette tutto in discussione.

Il suo contratto aveva ancora circa 2 anni e mezzo di durata (per un valore di 25 milioni garantiti). Carlson avrebbe potuto incassarli seduto, restando silenzioso e “congelato” fino al 2025. Invece sceglie la strada più rischiosa: rinunciare a quei soldi, liberarsi dal vincolo e ripartire in autonomia, trasferendo il proprio pubblico prima su Twitter/X e poi nel suo Tucker Carlson Network, costruito attorno a un modello ibrido di interviste, commenti e contenuti premium.

Sul piano economico è una mossa controintuitiva: lasciare 25 milioni sul tavolo non sembra un colpo di genio ma d’altra parte è ciò che gli consente di tornare protagonista senza vincoli editoriali, puntando su un pubblico fidelizzato e disposto a seguirlo ovunque.

La ricchezza di Tucker Carlson passa anche attraverso le fortune di famiglia

Il denaro, però, non passa solo dagli stipendi. Da parte della madre biologica, Lisa Vaughn, ci sono anni di scontri legali culminati con una sentenza che nel 2019 riconosce a Tucker e al fratello Buckley il diritto a una parte dell’eredità materna: non quadri o ville in Provenza, ma diritti su terreni con risorse petrolifere, inizialmente valutati poco e il cui valore in seguito è stato stimato in almeno 2,5 milioni di dollari.

Dall’altra parte c’è il ramo Swanson: quello dei celebri “TV dinner”, la famiglia che negli anni ’50 trasformò il cibo surgelato in un’istituzione americana. Non parliamo di cifre titaniche per Carlson – non ha mai avuto accesso diretto alla fortuna principale – ma di un flusso mensile di circa 8.000 dollari, legato ai trust creati dal patriarca Gilbert Swanson. Un’eredità continua, piccola rispetto ai suoi guadagni televisivi, ma parte di un percorso familiare che lo colloca comunque all’interno di una tradizione industriale storica.

Il resto della sua ricchezza arriva dalla pubblicazione di libri, altre partecipazioni mediali / mediatiche e investimenti immobiliari (con case comprate, vendute e ricomprate tra Florida, Maine e Washington).

Insomma, Tucker Carlson è un ricco atipico, con la propria fortuna legata a un’eredità che scorre (letteralmente) sotterranea e un’autonomia economica costruita pezzo per pezzo, anche grazie alla scelta di rinunciare a 25 milioni per poter ricominciare da solo.

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