Le creator più ricche di OnlyFans nel 2025: da Mia Khalifa a Bhad Bhabie, fino a Bella Thorne. Numeri reali e strategie che spiegano un fenomeno miliardario.
Mentre Hollywood continua a ridiscutere stipendi, deve calcolare bene i ritorni economici e deve fronteggiare vari tipi di scioperi, una parte della nuova economia dell’intrattenimento cresce silenziosamente, mese dopo mese, fino a superare — senza troppi clamori ufficiali — ingaggi cinematografici e cachet televisivi. È il mondo delle piattaforme a pagamento, e tra tutte, ovviamente, OnlyFans dove, ormai, alcune creator guadagnano più delle star che fino a ieri consideravamo intoccabili.
La domanda, quindi, è naturale: chi sono le creator che guadagnano di più al mondo su OnlyFans nel 2025? E come ci arrivano? Perché dietro a ogni cifra nell’ordine delle decine di milioni, c’è una strategia che funziona da cassa di risonanza: tariffe più alte o più basse, contenuti più frequenti o più rari, community create quasi da zero o ereditate da anni di esposizione pubblica.
Prendiamo il caso di Bhad Bhabie, l’ex ragazza “cash me outside” diventata miliardaria digitale nel giro di poco tempo. I numeri della sua prima settimana su OnlyFans erano già impressionanti, quelli del primo anno quasi surreali: più di 50 milioni di dollari accumulati, a testimonianza di un modello che ha trasformato un meme virale in un business stabile. Oggi sfiora un milione e mezzo al mese. È la dimostrazione più chiara che la piattaforma, quando trova la giusta combinazione di pubblico, curiosità e continuità, restituisce molto più di quanto ci si aspetti.
All’altra estremità, o forse soltanto su un altro versante, c’è Mia Khalifa, che nei fatti è quella con il modello più “industriale”. Abbonamento basso, contenuti diversificati, una presenza social calibrata. Il risultato è una base di iscritti gigantesca, che la porta a un fatturato mensile superiore ai sei milioni di dollari. Qui il punto non è tanto cosa pubblichi, ma come riesca a non disperdere nulla: lifestyle, moda, collaborazioni, ironia. Un linguaggio che, mescolato con intelligenza, diventa marketing puro.
Iggy Azalea, invece, ha scelto una strada differente. Dopo un periodo di conflitti con l’industria discografica, ha semplicemente spostato il suo peso altrove. Contenuti curati, patinati, con prezzi più alti della media e pay-per-view esclusivi. È un’altra forma di intrattenimento. E che piaccia o no, funziona: un mese da oltre nove milioni di dollari e un totale che si avvicina ai cinquanta.
Poi c’è Cardi B, che in un mondo abituato a rincorrere il premium ha fatto l’esatto contrario: prezzo minimo e nessun sovraccarico di contenuti. Una strategia quasi opposta a tutto il resto, ma che gioca sulla forza del nome, sulla familiarità e sulla scarsità. Anche qui, le cifre parlano da sole: quasi dieci milioni al mese, con un impegno creativo ridotto al minimo. È un capovolgimento del rapporto tradizionale tra produzione e ricavo.
Chiude il cerchio Bella Thorne, che in qualche modo ha anticipato questa evoluzione già anni fa. La prima a superare il milione nelle prime 24 ore, la prima a trasformare un boom polemico in un modello che oggi mischia fotografia artistica, narrazione personale e distribuzione cross-platform. Undici milioni mensili. Un altro record, un’altra dimostrazione che il “come” spesso conta più del “quanto”.
E allora sì: guardando i numeri — dai 18 milioni annui della creatrice “meno ricca” fino ai 75 della più seguita — la conclusione viene da sé. OnlyFans non è più un esperimento, né un contenitore di nicchia. È diventato uno dei poli economici più potenti dell’intrattenimento digitale, un luogo dove le strategie contano quanto i volti, e dove un milione al mese non è più fantascienza, ma una misura di successo. Una che, per molte celebrity, vale più di un qualsiasi ingaggio tradizionale.
