Scopri la storia di Matt Kiatipis, dal Canada al mondo, dove si è imposto come star dello streetball e influencer. Quanto guadagna realmente?
Nato a Newmarket, Ontario (Canada) il 30 agosto 2000 (secondo fonti pubbliche), Matt Kiatipis — conosciuto anche con il soprannome “MK” — ha iniziato con il basket scolastico canadese e statunitense per poi diventare un fenomeno dello streetball virale.
La sua altezza (circa 1,91 m) e le sue abilità come guardia/ala lo hanno visto muoversi dai playground fino alla grande platea dei social.
Matt Kiapitis e una carriera “outside the box”
Dallo sport competitivo ai parchi urbani
Durante l’high school e l’università, Kiatipis ha giocato presso la Cape Fear Academy in North Carolina.
Tuttavia, la svolta arriva quando decide di uscire dai binari tradizionali del basket universitario e professionistico: comincia a girare video nei parchi, sfide “1v1”, takeover dei playground, contenuti virali che spopolano su YouTube, Instagram e TikTok.
La “business-persona” dietro l’atleta
Kiatipis non si limita solo al gioco: racconta di aver scelto di rischiare (tempo, energie, relazioni) per costruire un brand personale e un’attività online.
La formula è chiara: contenuti virali + merch + programmi di allenamento + collaborazioni brand.
Questo tipo di percorso rientra perfettamente nella tendenza degli atleti-influencer che trasformano la propria performance in contenuto, e il contenuto in monetizzazione diretta.
Perché “l’influencer cestista più odiato del web”?
È una definizione provocatoria, ma numerosi commenti sui social mostrano che Kiatipis non è un atleta senza detrattori,anzi:
“He really doesn’t know what respect is”
“You’re good, but you’re so cocky and unsportsmanlike that you’re incredibly annoying…”
Questo mix di carisma, successi virali, atteggiamento esibizionista e alcuni momenti “trash-talk” lo rendono polarizzante: da un lato una fanbase fedele che ama l’energia “street”, dall’altro critiche di chi lo ritiene poco sportivo o troppo costruito.
Nell’era del “contenuto condiviso”, la polarizzazione contribuisce solo ad aumentare la visibilità — e, in fin dei conti, aiuta a monetizzare.
Quanto guadagna Matt Kiatipis?
Ecco alla parte forse più importante dell’articolo (e la più difficile da creare): quanto guadagna MK? Cerchiamo di mettere insieme i dati disponibili, sottolineando che si tratta di stime.
Secondo il servizio di analytics per influencer HypeAuditor, l’account Instagram @mkiatipis attualmente mostra introiti stimati tra 8.689 e 11.905 USD al mese solo da Instagram.
Tradotto su base annuale: circa 104.000 – 143.000 USD solo da Instagram.
Considerando anche le entrate da YouTube, TikTok, vendite di merch, programmi di coaching, sponsorizzazioni e collaborazioni, varie fonti parlavano qualche tempo fa di un patrimonio stimato attorno ai 600.000-700.000 USD in totale.
È importante considerare che molte entrate sono variabili, dipendenti da trend, algoritmi, engagement, contratti. Il fatto che lo stimato mensile sia cresciuto da poche migliaia di dollari a oltre diecimila al mese indica un buon trend di crescita.
Collaborazioni specifiche
Qui entriamo più nel dettaglio di sponsor, brand e progetti dove Matt ha preso parte attiva:
Una delle sue collaborazioni più chiare è la linea di merchandising con il marchio hoopn: la pagina “Matt Kiatipis x hoopn” ospita t-shirt “Player Edition” e hoodies “MK”. Questa partnership dimostra come Kiatipis non sia solo volto, ma anche “prodotto” del suo brand.
Ha partecipato in qualità di influencer e giocatore invitato all’evento The Cage promosso da Edifier + Playmaker: torneo 1v1 di basket influencer con premio in denaro e ampia visibilità.
In un contesto internazionale, ha collaborato con la leggenda dello streetball The Professor durante un “park takeover” ad Abu Dhabi, un evento che ha generato grande buzz social: indica che il suo brand “streetball globale” è funzionale anche ai mercati internazionali.
Dati analitici confermano che il suo profilo Instagram (@mkiatipis) ha un tasso di engagement stimato al 2,57 % ed una crescita follower nei mesi recenti di oltre il 16 %: parametri che rendono il suo profilo appetibile per i marchi in cerca di influencer nel mondo sportivo.
Altri possibili sponsor/partner emergenti: anche se non tutti resi pubblici nei dettagli, la presenza di tag “Business…” nel suo profilo Instagram e mention generiche “sponsored” suggeriscono che Kiatipis sfrutti accordi mercantili e accordi “affiliate” oltre al merch “own-brand”.
Cosa ci insegnano queste collaborazioni?
Branding personale: Kiatipis ha trasformato una competenza sportiva in un formato contenuto che genera attenzione e revenue.
Contenuto virale = visibilità ≈ opportunità: il “takeover” dei parchi e le sfide virali sono state la chiave per accedere a una platea molto più ampia del solo basket competitivo (lo scrivente ha poca passione per il basket ma non può non guardare i video con Kiatipis protagonista).
Polarizzazione come strategia: essere amato non basta: essere discusso può significare più visibilità, e in un sistema che premia l’engagement, la discussione genera click, algoritmi e visualizzazioni.
Diversificazione delle entrate: non solo social, ma merchandising, programmi di allenamento, collaborazioni offline/online.
Non illudersi sui numeri: benché le cifre siano elevate, la curva è irregolare e richiede costanza, adattamento e innovazione continuo.
Matt Kiatipis non è solo “un altro influencer basket”: è un modello moderno di atleta‐imprenditore, che ha sfruttato i social, il contenuto virale, il personal branding per costruire visibilità e business. Il suo atteggiamento audace e le dinamiche che genera lo rendono divisivo, e forse proprio questo è il suo segreto.
